domenica, ottobre 08, 2006

Del cetriolino...

Venerdì sera mi sono ritrovato a casa di amici. Tra un frizzo, un lazzo e un gesto istrionico, verso la una del mattino abbiamo deciso che il calo di zuccheri era diventato insostenibile, per cui ci siamo messi a preparare dei leggerissimi profiteroles ed una specie di torta con pan di spagna, panna montata, cioccolato fuso e farina di cocco.
Mentre attendevamo che i preparati accuratamente riposti in frigorifero raggiungessero la temperatura migliore per consumarli (ndr: una temperatura minimamente accettabile, vista la fame incombente), ci siamo ritrovati a discorrere amabilmente seduti attorno al tavolo.
I primi argomenti affrontati hanno quasi estirpato la voglia di profiteroles dal nostro cervellino: stitichezza, diarrea e coito anale. Non mi dilungherò troppo nel descrivere le illuminate conclusioni; dirò solo che i profiteroles li abbiamo gustati comunque.
Dopo che due dei giovani virgulti presenti hanno abbandonato il desco per dedicarsi a più piacevoli dissertazioni (o meglio pratiche: sesso o sonno), il discorso si è spostato, grazie ad un intervento dell'esperta dell'allegro gruppetto, sul pene di Rocco Siffredi. Pare infatti, a detta dell'esperta, che l'opinione comune assegni al suddetto pene una bellezza (oltre che una prestanza, quindi) fuori dal comune. L'esperta, però, non si è detta daccordo.
Apro una piccola parentesi per sottolineare il fatto che inizialmente c'è stata una piccola empasse sul nome dell'attrezzo. Qualcuno ha detto "pene", qualcun'altro "cazzo". Eppure i nomi affibbiatigli non mancano di certo (in ordine rigorosamente alfabetico quei pochi che ho avuto voglia di trascrivere): alabarda, alzabandiera, anaconda, arnese, atlascopco (ma chi diamine se l'è inventato questo?), attrezzo, azzittamonache, bacchioloscopio, banana (classico), bastoncino findus (per i modesti), batacchio, bega, belìn, biberone, biscotto, biscottone (solo per i più dotati), black&decker, cacchio, calippo, cannolo, capitone, ceppa (solitamente abbreviativo di "ceppa di minchia"), cetriolo, cianciola, ciolla, cippalippa, clarinetto, cogno (rubato dallo spagnolo, se non erro), coso, creapopoli (manie di grandezza, eh?), crescinmano (quantevvero), dardo, diciotto uso famiglia (saranno i centimetri di chi ha coniato il termine?), drago, durlindana, estintore, excalibur, fallo, fava, fella, festuca, flauto in pelle, fungia, gelato, ghigno, gingillo, giuan capucchion, grande capo, grimaldello, guerriero di porpora, hozzo (sarà toscano?), i'ccricchedellacinquecento, il feroce Salamino, il vendicatore calvo, jojò, joystick, kinderbueno (per le più golose), lecca lecca, legno, mafrogno, maglio perforante (esoso), mandingo, mandrillo, manganello, manico (e derivati), margiano, mattarello, mazza, melanzana (chiedo scusa a chi si sente colpita, ma c'era anche questo), membro, merlo, minchia, mostro (per le amanti dell'orrido), natta, nerchia, nervo, obelisco, organo, oseo, pacco, papagno, papocchio, pasquale (la mazza centrale, vicina di ernesto il testicolo destro ed evaristo quello sinistro), pendaglio da sorca, pene, periscopio, pertica, picionco, pillona, pipillo, pipino, pippolo, pirillo, piripicchio, pirla, pirulino, pisello (da cui pisellino e pisellone per adeguarsi alle varie misure), pistillo, pistola, pistone, pitone, proboscide, punta di trapano, putrella, quaiàt, ragioniere (ma de che?), randello, rocco, salame (e varie derivazioni), sarchiapone, sbaranbaus, sbatacchione, schiatta fessa, scupett, serpe (c'era anche questo, che ci volete fa'), sfibramorroidi, sfilatino, sfondapucchiacche, sguarramazzo, siluro, smafaro, sommergibile, spadone, spegnivoglia, spicaluru, spinterogeno, sputabambiniliquidi, sputa putei, squartamucche, staggia, stanga, stummu, sventrapapere (e la sua variante sventrapassere), taganello, tappabuchi, tarello, termometrone, torello, tranciapolli, trapano, trecchia, trivella, tromba, tronchetto, turlone, uccello, ugo, useo (uccello veneto, credo), vasacallo, verga, vranca, wafer, wuberone, zammara, zampone, zibibbo, zifone, zizernello, zucchino, zuffolo, 'zzo.
Questi sono solo alcuni degli oltre 700 (settecento) sinonimi utilizzati per chiamare il tanto discusso arnese. Potete trovarli tutti qui (risparmiatevi le battute sul servizio fornito dal sito: non lo utilizzo, ma se volete provarlo sono sputabambiniliquidi vostri).
Tornando al wuberone del buon Rocco, la mia bastarda curiosità mi ha spinto a porre la domanda che tutti i presenti, sotto sotto, si ponevano ma che probabilmente non avevano il coraggio di fare (o forse, semplicemente, sono stato più rapido degli altri): cos'aveva l'ammennicolo in questione per ingenerare cotanta smorfia di disgusto (ho vista il viso dell'esperta, stava a pochi centimetri da me, e vi assicuro che se non era disgusto poco ci mancava)?
Dopo qualche smorfia indecisa, qualche gesto con le mani a mimare l'orripilante deformità, siamo riusciti ad avere un identikit del tanto discusso sarchiapone.
Ora, se volete vedere il nervo di Rocco non starò certo qui a descrivervelo: sono certo che non avrete difficoltà a trovarne una fedele riproduzione fotostatica semplicemente cercando su google. Sta di fatto che, dall'identikit e dalla prima domanda, mi è partita la seconda curiosità bastarda nei confronti della nostra esperta: come dovrebbe essere un guerriero di porpora per piacerti?
"Elegante."
Beh certo, elegante...
Elegante?
Perbacco, certo, di pirla in frack ne ho visti tanti, ma erano pirla metaforici. Avevano due gambe, due braccia, due occhi, un cervello (spesso inutilizzato).
Come sarà mai un black&decker elegante (questa era la terza domanda bastarda, scaturita in coro da parte di tutti gli astanti)?
"Bella forma, bel colore."
Ah certo... eh si.
Bella forma, bel colore. Questo sfama la vista. Poi immagino necessiti anche di un invitante profumo, un buon sapore. Certo che se parlasse e facesse pure discorsi interessanti...
Insomma, alla fin della fiera, non abbiamo ben capito come dovrebbe essere uno sventrapapere perché possa fregiarsi dell'etichetta di eleganza della nostra esperta, ma a quanto abbiamo appreso la cosa importante è che non sia a manico d'ombrello o a curva di San Sperate.

Continua su ...e della patatina.

1 commento:

Andrea T. ha scritto...

I tempi cambiano. Se una volta la caratteristica principale era la dimensione, ora nel 2006, il vero problema e' l'eleganza.
Spero che a nessuno venga in mente di fargli una doccia solare. Avverto. Le conseguenze ancora non si conoscono ma credo che gli effetti posano rivelarsi disastrosi e irreversibili.