martedì, maggio 22, 2007

Il punto di non ritorno

In ogni cosa che facciamo c’è il rischio di superare il punto di non ritorno. Lo sanno bene i piloti aeronautici, che lo calcolano ad ogni decollo ed atterraggio; lo sanno i paracadutisti, che saltano giù con addosso un pezzo di tela come speranza di salvezza; lo sanno gli amanti che perdono la ragione durante l’amplesso.
Ma è quando si litiga che il punto di non ritorno diventa il fulcro dell’evento: si moltiplica, si contrae, si estende; quando si è convinti di averlo lasciato indietro eccolo comparire di nuovo davanti, pronto per essere superato ancora, finché si ha voce, arroganza, testa di cazzo. In alcuni casi il punto si può identificare con una parola, un oggetto, un frutto; magari una fragola, condita con troppo zucchero.
Alla fine si abbandona per stanchezza, lasciando il ring per l’accumularsi dei punti alle spalle e il moltiplicarsi di quelli davanti. Si rimane spiazzati, spossati, nervosi, arrabbiati, solitamente contro se stessi, per non essere riusciti a fermarsi prima.
E ciò che rimane sullo stomaco è solo una sconcertante amarezza, perché ci si rende conto che forse, dopotutto, sarebbe stato sufficiente mangiare quella fragola.

5 Commenti:

Vincenzo F. ha scritto...

Eh...chi meglio di me lo può sapere con la mia stramaledetta impulsività.
Spero di tenerla maggiormente sotto controllo con il passare del tempo e tu per me sei l'esempio della calma e della diplomazia :P

Anonimo ha scritto...

innanzi a questo tuo post io non trovo poche argomentazioni,tutt'altro..tutte sono però accomunate da un'unica radice riflessiva..sei davvero una persona speciale..anche se non poco di misterioso c'è in te...
Comunque,a parer mio..è a volte meglio non mangiare quella fragola troppo zuccherata..perchè se le azioni e le parole,fatte e dette volendole cancellare,non vengono perdonate...beh,allora è stato meglio così...Certo è che così accade,o dovrebbe accadere,se l'evento non si rigenera più volte..in caso contrario è possibile che tu abbia ragione..
Per una persona come me,al di fuori della tua vita,che non conosce quindi l'origine di questa tua riflessione,è possibile pensare a molte sfaccettature dell'argomento posto..e quindi magari ti riferivi ad altro...
Volevo comunque cogliere l'occasione presentatami..e dirti che ti ritengo davvero unico..
davvero,davvero unico..

Anonimo ha scritto...

Quando torni da noi che ti amiamo e ti vogliamo bene?
Ci manchi..

Stefano C. ha scritto...

Da noi chi?
Ho così tanta gente che mi ama e mi vuole bene... (avoja)

Anonimo ha scritto...

beh, se non capisci che te ne vogliamo, evidentemente è perchè tu non ce ne vuoi.